LA GEOGRAFIA DELLE STORIE Disegni e appunti di un cronista
BIENNALE DEL DISEGNO DI RIMINI 2024
presenta: SALGAR _Salvatore Garzillo
LA GEOGRAFIA DELLE STORIE
Disegni e appunti di un cronista
a cura di Alessandro Mori
Opening 17 maggio 2024, presso Cumo Mori Roversi architetti, Palazzo Bartolini-Ugolini, Via G. Verdi 11, Rimini
"Tutto ha un posto nel mondo. Tutto ha un posto nella vita.
Alcune facce sono carte geografiche, alcune storie sono abissi di orrore e altre vette di umanità.
Non c’è più terra da scoprire ma gli uomini restano mondi infiniti.
Il cronista è un esploratore che parte, osserva, parla e riporta quello che ha visto.
Il cronista è un cartografo di vite." (Salvatore Garzillo)
Nasce da questa riflessione “La geografia delle storie”, la nuova mostra personale di Salvatore “Salgar” Garzillo, cronista di nera per Ansa e reporter illustratore, una figura rara nel panorama giornalistico europeo, che racconta la cronaca utilizzando una tecnica tanto antica da sembrare nuova: la disegna.
Un tratto veloce, a volte graffiato, come fosse un ritratto rubato all’interlocutore. Perché, nella cronaca così come nella vita, quasi mai c’è il tempo per mettersi in posa, bisogna improvvisare. E non c’è la gomma per cancellare.
Quelli di Salgar sono appunti visivi, descrizioni senza giudizio, istantanee a penna in equilibrio tra la serietà che impongono alcune tragedie e l’ironia talvolta necessaria per affrontarle. La mostra, che si inquadra nel Circuito Open della Biennale del Disegno di Rimini 2024, è ospitata nelle sale dello studio Cumo Mori Roversi architetti, nello storico palazzo Bartolini-Ugolini, di fronte al Museo Fellini, ed è a cura di Alessandro Mori.
Il percorso è diviso in due macro sezioni:
- LA NERA: decine di disegni realizzati sulle scene del crimine, nei tribunali e durante il “giro di nera”, la visita quotidiana in questura e al comando provinciale dei carabinieri di Milano, l’appuntamento obbligatorio dei cronisti per recuperare notizie, approfondire casi, ottenere dettagli e incontrare le fonti. Le pagine dei taccuini compongono il racconto del tempo che Salgar vive come giornalista. Le grandi storie nazionali finite su giornali e telegiornali (come l’omicidio di Giulia Tramontano o il processo a Olindo e Rosa), convivono con il pulviscolo criminale, con quelle piccole vicende di orrore quotidiano di cui è fatta la cronaca nera.
- LAGGIÙ: disegni realizzati durante i reportage in zone di guerra, in particolare in Iraq e Ucraina. Posti che per molti sono così lontani da essere difficili anche solo da immaginare. Garzillo va in “quei posti laggiù” e riporta indietro storie e pezzi di realtà, come le boccette di terra presa sui luoghi. Nessun collezionismo macabro, quella terra è usata sul momento come pigmento per colorare i disegni. Nel caso dell’Ucraina ci sono anche oggetti raccolti nei mesi di corrispondenza sul campo.
“La geografia delle storie”, in linea con il tema principale della Biennale, è il tentativo di collocare su una mappa fisica ed emotiva le vite incontrate dall’autore.
«Negli ultimi 15 anni, come cronista di Ansa, ho partecipato al “giro di nera”, questo rito che coinvolge al massimo una decina di giornalisti, tra le varie testate. L’ho sempre considerato un grande privilegio. Sui miei taccuini ho appuntato tante informazioni che poi sono servite per scrivere i pezzi ma soprattutto ho disegnato, su quelle parole, tanti volti dei protagonisti delle notizie, non solo vittime e banditi. Ci sono gli “sbirri”, i testimoni, gli oggetti e le voci della cronaca trasformate in personaggi visibili. E allora può capitare che una fonte molto speciale, dal carattere duro ma affidabile come la Cassazione, venga ritratta col volto di un bufalo. I disegni “Laggiù” dei reportage all’estero seguono la stessa necessità narrativa.
Tutte queste chiacchiere si possono riassumere così: sono un cronista e mi piace disegnare. Poteva andare peggio».